Ma quindi, che fa un Intimacy Coordinator?
Si assicura che gli attori siano al sicuro prima, durante e dopo "le scene di intimità", che non sono solo quelle di sesso. Proviamo a capire meglio qui
Un intimacy coordinator (IC) è una persona che si assicura che gli attori siano a loro agio prima, durante e dopo le “scene di intimità". Questo ruolo, che potremmo paragonare a quello di uno stunt coordinator (cioè colui che fa da tramite tra regista, troupe, stuntmen, controfigure e attori per capire come girare in sicurezza certe scene d’azione), è nato per proteggere gli attori in momenti che richiedono un contatto fisico o emotivo delicato.
Soprattutto dopo l’emergere del MeToo, il movimento femminista nato dalle accuse rivolte al produttore americano Harvey Weinstein, l’industria dello spettacolo ha iniziato ad avere maggior attenzione e sensibilità per questo genere di cose.
Nel 2018, Sex Education è stata la prima serie originale di Netflix a usare un intimacy coordinator. Lo stesso anno, HBO ha deciso di renderlo obbligatorio in tutte le sue produzioni, dopo che attrici come Emilia Clarke, diventata celebre per aver interpretato Daenerys Targaryen nel Trono di Spade, avevano detto di essersi sentite obbligate a girare delle scene di nudo che non volevano fare.
In Italia questa figura non è ancora particolarmente diffusa - quantomeno non come in altri paesi - ma in crescita, grazie soprattutto all’aumento delle produzioni internazionali portate dalle piattaforme di streaming come Netflix e Prime Video. Queste produzioni, già abituate a lavorare con gli intimacy coordinator all’estero, hanno iniziato a richiederli anche nei set italiani; per questo nel 2023 è nata la prima associazione italiana dedicata a questa professione.
Per ora, però, in Italia la figura dell’intimacy coordinator è ancora poco conosciuta e non è regolamentata: non esiste un sindacato ufficiale per rappresentare la categoria, ma IC Italia ha redatto delle linee guida e protocolli, ispirandosi a quelle di organizzazioni come SAG-AFTRA negli Stati Uniti e BECTU nel Regno Unito.
Le scene di intimità non sono solo quelle di sesso simulato, ma comprendono anche qualsiasi altra scena con un contatto fisico tra gli attori (carezze, baci o sfioramenti), scene più esplicite con nudità parziale o totale, ma anche momenti delicati come l’allattamento o un parto simulato.
Rientra tra le scene di intimità una scena tra madre e figlio che dormono abbracciati, anche se non c’è nulla di sessuale: quello che il pubblico vede è un momento affettuoso tra una madre e un figlio, ma sul set si tratta di due attori che magari si sono appena conosciuti e devono comunque avere un contatto fisico ravvicinato. Oppure una scena in cui un personaggio racconta un abuso subito è una scena di intimità: interpretare una situazione così emotivamente pesante può essere molto difficile per un attore - soprattutto se ha vissuto esperienze simili - e anche per chi lavora sul set.
Il ruolo del coordinatore, quindi, non è solo fisico, ma anche di gestione della sfera emotiva e delle dinamiche umane sul set. Ad esempio, se un attore preferisce che il set sia chiuso durante una scena o può rivolgersi direttamente al regista per fare questa richiesta. Ma l’IC, qualora se ne presentasse l’occasione, può dare il proprio supporto nella gestione di queste situazioni, assicurandosi che tutto avvenga nel rispetto delle esigenze e del benessere di chi è coinvolto.
Il lavoro dell’IC inizia molto prima delle riprese, già in fase di pre-produzione: si analizza la sceneggiatura, si partecipa a riunioni con regista e produzione e si pianifica tutto ciò che serve per affrontare le scene più delicate. Questa fase iniziale serve non solo a preparare tecnicamente le scene, ma anche a creare una rete di comunicazione tra i vari reparti - che spesso tendono a lavorare separatamente - per garantire che tutto fili liscio il giorno delle riprese.
Per spiegare concretamente il processo, la prima cosa che l’IC fa è parlare con il regista per capire qual è la sua visione della scena. Alcuni registi hanno già un’idea precisa, storyboard dettagliati, mentre altri lavorano in modo più estemporaneo e in quei casi l’IC aiuta a chiarire dei dettagli: qual è il tono della scena? Deve essere cruda? Realistica? Cosa vogliamo trasmettere attraverso questa intimità? Quale livello di nudità è richiesto?
Una volta definiti questi aspetti, l’IC coinvolge il reparto costumi per preparare i cosiddetti “modesty garments”, ovvero indumenti studiati apposta per coprire parti del corpo che non devono essere esposte.

La parte più importante del lavoro dell’IC, però, è il dialogo con gli attori. In incontri separati, ogni attore può esprimere ciò che si sente a proprio agio a fare, mostrare e ciò che invece preferisce evitare. Una volta raccolte queste informazioni – cosa può essere mostrato, quali limiti rispettare, e come il regista vuole che la scena appaia – si costruisce una coreografia che rispetti tutte le esigenze.
Quando possibile l’IC organizza prove per le scene intime, durante le quali si definiscono i tipi di contatto fisico consentiti; con il regista e il direttore della fotografia si discutono movimenti, dove saranno posizionate le macchine da presa, e si cerca di creare una coreografia che dia l’illusione che tra i due attori ci sia intimità.
A seconda delle esigenze, l’IC può proporre soluzioni pratiche per, ad esempio, simulare certi movimenti: si può usare una palla da pilates semi sgonfia o creare una barriera extra tra i corpi dei due attori con un tappetino da yoga; in caso di nudità si possono posizionare mani o altre parti del corpo degli attori per coprire dettagli non necessari, e ognuno ha un referente nel reparto costumi che si occupa di dare accappatoi o vestaglie da indossare subito dopo lo stop.
In alcuni casi, si può anche suggerire l’utilizzo di una controfigura che esegue la scena al posto dell’attore. Anche qui però, se un’attrice decidesse di non mostrare il seno, ci spiega Georgia Lepore, presidente dell’associazione italiana degli IC, non si può usare una controfigura che lo faccia al posto suo. Questo perché, agli occhi del pubblico, il corpo del double viene comunque percepito come quello dell’attrice protagonista, e il consenso originale dell’attrice deve essere rispettato.
Gli attori, prima ancora di firmare un contratto, possono esprimere il loro consenso riguardo a ciò che accettano di fare in scena, ma questo consenso può essere ritirato in qualsiasi momento. Se un attore, che il lunedì aveva dato il suo consenso per una scena, cambia idea il mercoledì per qualsiasi motivo – che sia una semplice indisposizione o altro – l’IC si assicura che il cambiamento venga rispettato.
Un’altra scelta che potrebbe prendere un IC è quella di chiudere il set: un set è definito "chiuso" quando si riduce al minimo il numero di figure presenti dietro la macchina da presa; rimangono solo il regista, il direttore della fotografia, l’operatore, l’aiuto regista, l’intimacy coordinator e alcune figure tecniche come l’assistente operatore o il fonico. I monitor esterni vengono spenti e quelli interni, come quelli del regista o del direttore della fotografia, sono schermati per evitare che chi non è autorizzato possa vederli. Ogni cambiamento riguardo alle persone ammesse deve essere comunicato tempestivamente agli attori.
La gestione operativa del set chiuso è affidata all’aiuto regista, che supervisiona l’applicazione dei protocolli e informa la troupe del contenuto delle scene intime, dando la possibilità a chiunque non voglia assistere di allontanarsi.
Infatti il lavoro di un IC tiene conto anche del possibile disagio della troupe o di altri attori presenti sul set. Un attore potrebbe anche non avere problemi a girare una scena nudo, ma questo non significa che tutti gli altri si sentano a proprio agio.
Elle McAlpine, intimacy coordinator sul set di Povere Creature! di Yorgos Lanthimos, ha spiegato in un’intervista che per alcuni ruoli secondari può essere difficile gestire la pressione di lavorare in mezzo a registi, direttori della fotografia e colleghi famosi. Nel film di Lanthimos, il personaggio interpretato da Emily Stone non è inibito dalla società, e quindi il sesso e la nudità erano una componente molto importante della narrazione. Nel film la protagonista ha diverse scene ambientate in un bordello; in quel caso avere un coordinatore dell’intimità sul set aiuta anche le comparse - che venivano convocate soltanto per quelle riprese - ad avere un punto di riferimento, una figura a cui rivolgersi se qualcosa li mette in difficoltà.
Nota di Correzione (2 dicembre 2024): Una versione precedente di questo articolo descriveva erroneamente il documento sviluppato dall’associazione IC Italia come un "codice deontologico". Il termine corretto è "linee guida e protocolli". Inoltre, per la stesura del pezzo, sono stati raccolti contributi dalla Presidente e Vicepresidente di IC Italia, Georgia Lepore e Sara Palma.
Veloce Veloce
Due cose al volo e poi ci salutiamo.
Ha chiuso Badtaste, uno dei più importanti siti di informazione cinematografiche in Italia. MUBI a dicembre farà un festival a Milano. Robert Pattinson farà il nuovo film di Cristopher Nolan. È stato ritrovato a caso in Cile un film di John Ford scomparso da più di un secolo.
Un consiglio
L’impero dei figli impossibili (Chora)
Stavolta consiglio podcast. Racconta la storia di Severino Antinori, famosissimo ginecologo italiano negli anni '90, che si è fatto notare in tutto il mondo perché permetteva a donne anche di 60 anni di avere figli, regalando speranze e realizzando sogni per migliaia di coppie. È stato un pioniere della fecondazione assistita e, nel frattempo, è diventato una vera celebrità, tra convegni internazionali e ospitate in TV.
Antinori sembrava intoccabile, un uomo che aveva conquistato un’aura quasi di onnipotenza. Ma tutto cambia con una telefonata. Una donna spagnola, disperata, chiama il 112 e da lì comincia la sua caduta. È il momento in cui il medico perde il suo status di mito, e cominciano a emergere lati oscuri della sua storia. Si ascolta qui.
Interpreta è tante cose
Scorsa settimana abbiamo avuto dei problemi nel caricamento dell’episodio di Spoiler, li caricaremo entrambi domani pomeriggio. Scusate, siamo ancora scarsi. Sentiamoci anche da altre parti, su Instagram soprattutto e sul nostro canale YouTube.
Ciao, e grazie.